giovedì 5 luglio 2012

INTER SPENDING REVIEW

Immagine tratta da sportmediaset.it e modificata su cartoonize.net


Il ragionamento non è così sbagliato: se la stagione passata è stata conclusa al 6°posto, una stagione puntando sui giovani e sul controllo alla voce "bilancio" non può andare peggio di così.
A cominciare da mister Stramaccioni, la cui conferma è stata alla base della nouvelle vague nerazzurra. Basta allenatori strapagati e stra-esigenti, ecco un giovane rampante completamente aziendalista e grato ai massimi dirigenti della Beneamata per la fiducia accordatagli. Un triennale da 500 mila euro a stagione per lui, lontano anni luce dagli esorbitanti emolumenti corrisposti a Mourinho, Benitez, Leonardo o Ranieri.
Ed il taglio principale è stato deciso alla voce calciatori. Via chi ha dato tutto, chi è ancora in rosa più per riconoscenza che per altro. Una voce ingaggi che l' anno scorso ad inizio stagione ha toccato l' inimmaginabile quota di 145 milioni.
Ed ecco che i 3 milioni annui di Cordoba svaniscono a fronte di un mancato rinnovo e conseguente ritiro dall' attività agonistica del colombiano.
Gli altrettanti 3 milioni di Thiago Motta sono stati smaltiti a gennaio con la cessione dell' italo-brasiliano agli sceicchi del Paris Saint-Germain, così i 2 di Muntari (che passò ai cugini rossoneri per un ingaggio di 3, poi dimezzato ad 1,5 a causa del suo infortunio che lo terrà lontano dai campi per sei mesi) e i 2 di Zarate, non riscattato dalla Lazio e rispedito a Lotito.
Invitati a rescindere Lucio e Forlan. Richiesta ineccepibile e fatta per nulla a malincuore dai massimi dirigenti dell' Inter, alla luce della pessima stagione di entrambi, che hanno pesantemente imbeccato il viale del tramonto. E 3,5 milioni di euro a testa per i sudamericani eran davvero troppi.
In bilico il rinnovo di Christian Chivu, per il quale la proposta sarà lontana parente del vecchio contratto a 3,5 anche lui.
Immagine tratta da sportmediaset.it e modificata su cartoonize.net
Ed è stato invitato a cambiare aria Julio Cesar, forse il giocatore che lo merita di meno. Portiere capace di regalare tanti punti alla propria squadra e che è molto attaccato ai colori nerazzurri. La mancata convocazione "diplomatica" a causa di un infortunio pregresso e il contemporaneo arrivo di Handanovic, mettono alla porta il portierone nerazzurro che aveva un contratto sino al 2014 a 4,5 milioni annui.
E così non è stato convocato anche Dejan Stankovic, protagonista di mille battaglie e gol importanti in queste tante stagioni, il cui contratto è di 3 milioni.
Pazzini (2,5 mln) non rientra nei piani tecnici e la Samp è piombata su di lui.
Maicon è vicinissimo alla cessione al Chelsea di Di Matteo (4 milioni di ingaggio per lui).
La vecchia guardia invitata ad abdicare. Il coraggio di svoltare e di mettere alla porta la riconoscenza.
E le sliding doors portano dentro il meglio delle piccole e medie squadre, Samir Handanovic è uno dei migliori estremi difensori della Serie A da anni, e ha firmato per 1-1,5 milioni. Così Palacio e Silvestre. Così sarà per Mudingayi.
Tutti affamati e forgiati da anni nella massima serie italiana. E lo spogliatoio sarà ancora comandato da Sneijder, Milito, Cambiasso, Samuel e Zanetti. Ma degli eroi del triplete sono rimasti solo loro.
L' Inter ha voltato pagina. Peggio dell' anno scorso, con quel monte stipendi, non potrà andare.
Forse.

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