domenica 15 luglio 2012

LA DIASPORA

Immagine tratta da albesteiner.it e modificata su cartoonize.net
In questo primo scorcio di calciomercato (infatti ufficialmente la sessione si è aperta il 1°Luglio) un dato è particolarmente evidente: c'è una fuga dalla nostra Serie A verso mete ricche di denari, e mai come quest' anno numerose squadre han deciso di ammainare le proprie bandiere.
Andiamo in ordine. All' Atalanta proprio il 30 Giugno è scaduto il contratto dello storico Capitano Cristiano Doni, completamente invischiato e plurisqualificato per vari scandali calcioscommesse, dopo 10 stagioni ed il titolo di miglior marcatore della storia degli Orobici.
Da Bologna, sbarca oltreoceano e precisamente in Canada, Marco Di Vaio, anche lui Capitano reduce da 4 intense stagioni rossoblù condite da 65 reti.
A Cagliari saluta metà difesa: lo storico vicecapitano Agostini, 266 presenze dal lontano 2004 senza alcuna rete realizzata, e con lui Michele Canini, 161 presenze in 7 stagioni di Serie A.
A Verona sponda Chievo, arriva il momento dei saluti per Mandelli, dal 2004 in gialloblù con 205 presenze e ben 9 reti all' attivo.
A Firenze si decide di rompere il nucleo storico: niente rinnovo per Natali dopo 3 stagioni da titolare, Kroldrup dopo 6 e 117 partite, e per il vecchio Capitano Montolivo (219 partite e 17 reti) che passa al Milan. Con loro stanno partendo anche il Capitano attuale Gamberini (dal 2005 in viola con 191 presenze) e Behrami (dopo sole due stagioni) destinazione Napoli.
Più indolore sarà l' addio di Marchionni dopo 3 stagioni altalenanti.
Al Genoa si ammaina la bandiera Palacio, che passa in un top club, l' Inter. Nel turbillon di giocatori alla corte di Preziosi, i suoi 3 anni e 35 reti sembrano almeno il doppio.
L' Inter decide di dare il benservito alla vecchia guardia: Cordoba smette dopo 12 anni e 323 partite nerazzurre, il terzo portiere Orlandoni lascia dopo 7 stagioni e 4 sole presenze, per Lucio 3 sole stagioni, ma condite da tutti i titoli e via alla Juve a parametro zero. Con loro pronti all' addio i vari Julio Cesar, Pazzini, Stankovic.
La Juve invece ammaina la bandiera per antonomasia, Alex Del Piero, dopo 19 stagioni in bianconero, con annessi record di presenze e reti (513 e 208).
Anche al Milan cambio generazionale: titoli di coda per Seedorf (10 campionati con 300 presenze e 47 reti), Gattuso (13 stagioni, 335 partite e 9 gol), Zambrotta (4 stagioni con 85 gettoni e 2 reti), Nesta (10 anni con 224 presenze e 7 reti), Pippo Inzaghi (11 stagioni con 202 partite e 73 gol), tutti svincolati. Ai quali si aggiungono Thiago Silva (dal 2009, 93p. 5r.) e Zlatan Ibrahimovic (sole due stagioni da 61 presenze e 42 reti), "rapiti" dai dollari arabi del Paris St. Germain.
Persino il Napoli iscrive una sua bandiera in questa lista, anch' essa consegnata ai parigini in cambio di un assegno irrinunciabile: Ezequiel Lavezzi, che saluta il San Paolo dopo 156 presenze e 38 reti da idolo indiscusso sin dal suo sbarco nel 2007.
Il Pescara arriva in A e dà il benservito al suo Capitano, Sansovini, che rimane in Serie B con i colori dello Spezia, per lui 110 match e 31 gol, con il titolo di miglior marcatore della atoria biancoazzurra.
In sospeso il talentino Marco Verratti, in procinto anche lui di sbarcare a Parigi, a fronte di un' offerta pazzesca per un giocatore che ancora non ha esordito in Serie A,, che oltrepassa la doppia cifra (74 presenze e 2 reti per lui).
La Roma invece lascia libero un calciatore simbolo della difesa giallorossa degli ultimi anni, Juan, che si accasa all' Internacional, dopo 118 presenze e 9 reti in 5 stagioni.
Un altro caso di rapimento a suon di milioni è quello di Borini, venduto dopo un' ottima stagione d' esordio in A al Liverpool per 14 milioni più bonus. Offerta quasi irrinunciabile.
Nel suo piccolo anche il Siena smantella il nucleo fondante delle ultime stagioni: Rossettini passa al Cagliari (108 presenze e 1 rete dal 2008 per lui in bianconero), e Franco Brienza torna a Palermo dopo 2 anni da titolarissimo.
Restyling anche per le zebrette udinesi, che perdono d' un colpo di fronte alle sirene di Juve ed Inter, Asamoah (114 partite e 8 gol), Isla (127 match e 6 reti), Handanovic (182 presenze).
Pare chiaro come questo più che mai sia il mercato degli spogliatoi smembrati, degli ingaggi "sostenibili", dei gruppi storici disfatti e dei petroldollari parigini ed esteri pronti ad offerte irrinunciabili, per giovani talenti e campioni affermati.
Siamo a un punto di svolta, scelte aziendali e sceicchi che fanno la spesa.
E' necessario ritrovare un' identità e dar forza a queste squadre non più partendo dai fuoriclasse, ma dall' organizzazione di gioco e il bel calcio.
Perchè soldini da spendere non ce ne sono. E ci vorrà molta, molta fantasia.
Non è detto che sia un male. 
Ma occhio, la diaspora non è ancora finita. Siamo solo al 15 di Luglio.

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