domenica 1 giugno 2014

ITALIA 2014: ELETTI ED ESCLUSI

Immagine tratta da 9worldcup.com
Il tempo delle scelte e delle decisioni è finito. Le chiacchiere da bar si sono concluse, l'elenco dei 23 convocati è stilato, i posti per il Brasile sono assegnati. Il Ct Prandelli ha finalmente sciolto gli ultimi dubbi e deciso chi sono gli "eletti" che rappresenteranno la nostra Nazionale ai prossimi Mondiali di calcio. Facciamo una panoramica dei 23 azzurri in base ai ruoli e confrontandoli con le precedenti scelte del tecnico azzurro tra Europei 2012 e Confederations Cup dello scorso anno.
PORTIERI: Due le certezze inamovibili del gruppo italiano, ovvero il capitano Buffon e il suo vice Sirigu. Il primo si è messo in luce con una grande stagione, ribadendo a tutti che l'unico 1 è solo lui, senza discussioni, il secondo si è guadagnato il ruolo di sostituto principale maturando e acquisendo esperienza in un gruppo forte come quello del Paris Saint Germain. Come terzo portiere, dopo l'addio di De Sanctis e la stagione tribolata di Marchetti, è stato chiamato Perin, reduce da una buona stagione al Genoa e lasciando più di un mistero sul perché in Under 21 gli venga costantemente preferito Bardi, ultimo e retrocesso con il Livorno...tutto sommato questo era, dei quattro, il reparto con meno dubbi.
DIFENSORI: Confermato il terzetto bianconero Barzagli-Bonucci-Chiellini, per gli altri quattro posti disponibili ha regnato fino alla fine l'incertezza. Tra gli altri protagonisti di Europeo e Confederations è rimasto solo Abate, con Maggio escluso dopo un campionato con troppi infortuni. Conferma per il giovane De Sciglio, già convocato lo scorso anno, non ha convinto invece Astori, rimasto a casa insieme ad Ogbonna e Balzaretti, presenti invece due anni fa. In Brasile vanno, alla fine, l'oriundo Paletta e la rivelazione Darmian, il primo ritenuto uno dei pochi "stopper" vecchia scuola da Prandelli, il secondo polivalente (può giocare a destra, a sinistra, in extremis anche al centro) e in grande spolvero al Torino. Ranocchia rimane con il gruppo come riserva, visti gli acciacchi di Barzagli e dello stesso Paletta, fuori all'ultimo l'eterno Pasqual. La duttilità e l'esperienza sono la ricetta principale del reparto arretrato, uno dei più fragili nelle ultime partite.
CENTROCAMPO: Pirlo, De Rossi e Marchisio sono gli inamovibili reduci dell'Europeo, Thiago Motta torna da avversario nel suo Paese natale dopo aver saltato la Confederations. Montolivo era l'altro certo del posto, prima del doloroso crac di ieri sera che lo costringerà a vedere il torneo dal divano di casa. Tra gli altri, Candreva si è confermato dopo una buona stagione e Aquilani, anche grazie all'infortunio di Montolivo, si è conquistato l'ennesima occasione per dimostrare se è un campione o una promessa mai diventata realtà. Sparito dai radar Nocerino, autoesclusosi Diamanti con il suo trasferimento in Cina, è rimasto fuori anche il duttile Giaccherini, che paga un'opaca stagione al Sunderland. Promosse la qualità di Verratti e l'ottima annata di Parolo, mentre i problemi fisici escludono il terzo oriundo voluto dal Ct, Romulo. Nel complesso tanto fioretto e poca spada, almeno in apparenza, e se da un lato i piedi buoni possono significare bel gioco e qualità, dall'altro la ruvidezza e i polmoni che avevano i Gattuso e i Perrotta di un tempo potrebbero essere tristemente rimpianti.
ATTACCO: SuperMario c'è, ed era l'unica certezza in quello che da sempre è uno dei reparti più incerti nelle scelte degli allenatori. Balotelli vuole continuare a lasciare il segno dopo Europei e Confederations, e nei piani di Prandelli è il faro di un attacco ricco di talento, velocità e gioventù. Cassano, dopo due anni, si è riconquistato sul campo la maglia azzurra, Cerci è stato confermato dopo aver fatto parte del gruppo della Confederations, Immobile e Insigne hanno visto certificato il loro salto di qualità dopo essere stati, la scorsa estate, pedine fondamentali dell'Under 21. Tantissimi i delusi e gli esclusi, su tutti due pallini del tecnico azzurro, Gilardino e Pepito Rossi, con il primo poco convincente in campionato, e il secondo che ancora una volta manca un appuntamento importante per i troppi guai fisici degli ultimi anni. Esclusi, ma qui c'erano meno dubbi, i vari Toni, Di Natale, El Shaarawy e Giovinco, troppo in là con gli anni il primo, discontinui gli altri per guadagnarsi il viaggio oltreoceano. Ultimo tagliato Destro, a cui non è bastata una media gol strepitosa per salire sull'aereo diretto in Brasile. Nel complesso sembriamo mancare di fisicità, mentre abbondiamo di tecnica e freschezza. Contro difese schierate e lente possiamo far bene, ma una prima punta di peso forse sarebbe servita lo stesso, visto che né Balotelli né Immobile sembrano avere le caratteristiche per far salire la squadra.
Comunque vada, attendiamo con ansia che sia il campo a darci un giudizio sulle scelte di Prandelli, e facciamo un grosso in bocca al lupo ai nostri azzurri!

2 commenti:

  1. Capisco che Prandelli si illuda che una nazionale con cuore pirloderossimarchisiothiagomotta possa nascondere il pallone per il 60% del tempo per poi farlo spingere in rete al fenomeno Balotelli, peccato che Balotelli sia tutt'altro che un fenomeno, come puntualmente si accorgeranno finalmente tutti. Quelle poche volte che i quattro centrocampisti sospenderanno la loro snervante ragnatela di passaggi di dieci metri con la palla sui piedi e libereranno i due ottimi terzini Darmian e De Sciglio oppure Candreva o Cerci qualcosa potrà forse succedere, ri-peccato che Balotelli si troverà puntualmente fuori posizione sul cross oppure cascherà astutamente per terra. 'Vedere' la porta non è cosa da sperare dal bresciano, e anche le sue sortite da dietro si concluderanno immancabilmente con Balotelli che sbatterà contro i difensori avversari tranquillissimi e poi ruzzolerà per terra, oppure tirerà una sassata come viene viene. Capitolo difesa, in difesa il solo buono è a mio parere Barzagli, mentre Bonucci e Chiellini rappresentano un cortese insulto alla memoria non dico di Nesta e Cannavaro, ma anche di Materazzi. Non parliamo poi di Paletta, la cui convocazione è quasi più ridicola della pettinatura di questo legnoso argentino (ripetiamo: argentino) miracolato dal "prete" del calcio etico. Contro gli inglesi mi aspetto una prima mezz'ora di grande sofferenza, con la palla che stazionerà per tutto il tempo ai limiti della nostra area di rigore e Balotelli che ciondolerà ramingo in mezzo a tre avversari incapace di gestire i pochi rilanci azzeccati. Poi immancabilmente arriverà il gol, poi il proverbiale "momento di sbandamento" e infine il secondo gol, e la partita sarà finita, con Buffon che avrà il suo canto del cigno ed eviterà da campione il terzo e il quarto gol, non i primi due. La vittoria contro Costa Rica sarà illusoria, ma dopo ci saranno gli uruguagi e "noi" (noi?) andremo a casa. Contento di sbagliarmi :)

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  2. Sarei contento anch'io se tu ti sbagliassi, e credo che lo sarebbero anche moltissimi italiani...;) la verità è che la base per la conquista di un Mondiale è sempre stata una difesa solida, la Spagna non ha preso un solo gol nelle sfide a eliminazione diretta negli ultimi 3 tornei vinti (mondiale 2010 ed europei 2008 e 2012), noi per dire ne abbiamo beccati 10 in 5 gare di confederations, di cui 3 dal Giappone che non mi sembra quello di Holly e Benji...rischiamo di rimpiangere anche gente come Gattuso e Perrotta, che non saranno questi a livello di tecnica ma in centrocampo davano una solidità invidiabile, e anche in attacco potremmo sperare invano di riavere un Inzaghi in area...non partiamo battuti, ma di sicuro non andiamo lì come i favoriti, speriamo di sovvertire i pronostici...

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