martedì 24 giugno 2014

MONDIARIO DIA 13

Immagini tratte da chud.com (a sx) e express.co.uk (a dx), modificate con Paint e befunky.com
Diario Mondiale. Giorno 13.
Chiudono i battenti il Gruppo A e il Gruppo B. Escono i primi due ottavi di finale, che saranno Brasile-Cile e Olanda-Messico. Salutano la competizione Croazia, Camerun, Spagna e Australia. Ultime gare dei gironi al solito con una girandola di gol (14 in 4 gare), nella partita più interessante e decisiva, il Messico di Fred Flintstones Miguel Herrera pialla allegramente la Croazia (3-1), senza far nulla di eccezionale, eccetto aspettare per 72 minuti la cottura nel caldo di Recife dei croati, che crollano clamorosamente incassando tre reti in dieci minuti. Il fattore fisico si sta rivelando veramente penalizzante per le squadre europee, maggiormente per le più tecniche che tentano di imporre il proprio gioco contro quelle del continente americano. 
Astuta la mossa del maestro Van Gaal, che schiera un'Olanda da attesa in contropiede contro il Cile, non tenta di imporre il proprio gioco, ma aspetta che i cileni scoprano il fianco. Un 3-5-2 atipico quello degli orange, con il vecchio Dirk Kuyt a fare l'esterno sinistro e due velocisti come Robben e Lens in attacco pronti a essere innescati. il 2-0 finale è frutto di questa tattica, specie nell'azione del raddoppio. Attenzione all'Olanda: Robben è in una forma strepitosa, per distacco il miglior calciatore visto sinora e Van Gaal con 3 vittorie su 3 sta ben rispondendo alle critiche ricevute in patria per la difesa a 3 / a 5.
La vittoria del Brasile (4-1) non deve esaltare. Il Camerun è tatticamente la peggior squadra vista ai Mondiali, basta vedersi la rete dell'1-0 di Neymar, con una difesa piazzata come in terza categoria. E immancabile anche il dodicesimo uomo in campo, al minuto 49 riappare Aiutinho, l'unico in grado di far segnare baffetto Fred. Preoccupante piuttosto aver preso un gol dagli africani, l'unico realizzato in questa manifestazione, e il continuo ostracismo a Hernanes. Si congeda dal Mondiale finalmente con una vittoria la Spagna, con la vecchia guardia capitanata da Fernando Torres e David Villa che passeggia allegramente sui cangurotti australiani. Un 3-0 che sa di addio per molti protagonisti del ciclo vincente, Del Bosque compreso.
Oggi è il giorno dell'Italia. Considerando che con quella dell'Olanda salgono a 3 su 11 partite le vittorie delle squadre europee sulle americane, bisognerà fare molta attenzione. Il bottino europeo sulle americane è 3 vinte (una oltre il 90' della Svizzera sull'Ecuador) e un pari (il Portogallo al 95' contro gli Usa) e ben 7 sconfitte. L'Uruguay in sè a parte le due bocche di fuoco Cavani e Suarez è battibile, ma è necessario reggere fisicamente e usare il 3-5-2 in senso italico, in contropiede, lasciando ai sudamericani l'onere di fare la partita. Un dato curioso: l'Italia e l'Uruguay si sono già confrontate l'anno scorso in Confederation Cup, con un 2-2 e vittoria azzurra ai rigori, ma di quella gara è rimasto nulla. Prandelli schierò un 4-2-3-1 con ben 6 degli 11 in campo non convocati per questi Mondiali (Maggio, Astori, Montolivo, Diamanti, El Shaarawy, Gilardino), sembra una vita fa. 
Se l'Italia non dovesse passare il turno, Prandelli ha pronto un biglietto sola andata per il Costa Rica. 
Polpopol usato come pendolino: Costa Rica-Inghilterra 1-1 (Campbell, Sturridge), Italia-Uruguay 0-0, Grecia-Costa d'Avorio 0-3 (Bony, Yaya Tourè, Bony), Giappone-Colombia 0-2 (Ibarbo, Gutierrez).

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