sabato 28 giugno 2014

MONDIARIO DIA 17

Immagine tratta da Repubblica del 28/6/2014
Diario Mondiale. Giorno 17.
Riposo mondiale, e oggi si riparte con gli ottavi nella parte di tabellone dedicata alla Coppa America. Apriranno le danze, al solito, i padroni di casa del Brasile. Contro le furie rosse del Cile, Filippone Scolari farà sedere in panchina accanto a lui il sopravvalutato Paulinho e manderà in campo Fernandinho, mediano del Manchester City. Per il resto stessa formazione: sono 4 gare che l'allenatore brasiliano non cambia l'undici in campo, alla faccia di turnover o confusione. Scolari ha scelto i suoi 11 e con quelli o va avanti o affonda. Quantomeno, progetto tecnico-tattico ben chiaro. Cosa che suona assolutamente strana alle nostre latitudini italiane.
Schema il solito 4-2-3-1+1, ossia Aiutinho, che ricordiamo, ha assistito il Brasile in 2 apparizioni su 3. Il buon Cile è vittima sacrificale designata, che però venderà cara la pelle. 
Pronostichinho? Brasile-Cile 2-1 ai supplementari. Odore di rigorino o espulsioncina: in gol Sanchez, Fred, Willian.
Immagine tratta da corriere.it
Dall'altra parte la Colombia ci asfalterà l'Uruguay. Lo prenderà a morsi. Cuadrado lo farà ballare e il meraviglioso James Rodriguez lo azzannerà senza pietà. Non ci sono chances. Se Cuadrado dovesse avere una giornata-no (pressochè impossibile), ci penserà James Rodriguez oppure la freccia (sinora in ombra) Ibarbo. O si alzerà dalla panca Quintero. Nessuna possibilità per il brutto, bruttissimo Uruguay. Una squadra che non è arrivata a sommare dieci tiri in porta in tre partite. E che proviene (lo ammettiamo?) dal più brutto girone eliminatorio. O quantomeno, quello che ha prodotto il calcio peggiore. La Colombia mostrerà di avere più mordente e li spedirà a raggiungere il cannibale Suarez dopo pochi giorni. E pace.
4-0 netto. Cuadrado, Rodriguez, Ibarbo, Cuadrado e ciao Uruguay. Presenza degli uruguagi negli ottavi? Un mordi e fuggi. Alè.
Mentre in Italia abbiamo la conferma che, pur passando il girone, non si sarebbe andati da nessuna parte. Ancora Buffon parla al Corriere lanciandosi in un: "Largo ai vecchi", mentre Cassano risponde su Repubblica con un "Abbiamo vinto anche senza Buffon, volevano decidere tutto loro". Insomma, classico giochino italico del passarsi il cerino della colpa.
E la caccia a Balotelli è assurda. Se avessimo avuto 10 fenomeni, a fronte di un Balotelli, si sarebbero vinte 3 gare su 3 data la modestia degli avversari, e questo è palese.
Intanto sono tutti a casa, vecchi, giovani e Balotelli. Da due Mondiali consecutivi. Cercare la colpa del singolo è come quando il saggio indica la Luna e lo stolto guarda il dito. 

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