domenica 5 agosto 2012

PUNTO OLIMPICO N. 8

Immagine tratta da pocket-lint.com
Siamo arrivati all'ottava giornata di questi bellissimi Giochi Olimpici di Londra 2012. Vediamo chi sono stati  migliori e i peggiori di oggi.
I MIGLIORI
Jessica Rossi (tiro a volo): Un cognome che in Italia è assolutamente comune per una ragazza che di normale non ha niente. Vent'anni appena, ma una freddezza da assoluta veterana e la sicurezza di chi conosce i propri mezzi e le proprie possibilità. Una gara a dir poco perfetta nel trap per Jessica, che straccia un record dopo l'altro, chiude con 99 piattelli rotti su 100 e si prende un oro strameritato. Una predestinata del tiro, visto che fin da quando aveva diciassette anni ha incominciato a vincere e a far vedere a tutti le sue qualità: prima campionessa italiana, poi europea e mondiale, una vera e propria scalata al successo. Questo oro olimpico è la definitiva consacrazione, la dimostrazione del suo talento cristallino, e la dedica ai terremotati dell'Emilia dimostra che questa ragazza, nonostante la fama improvvisa, ha ancora i piedi ben saldi per terra.
Serena Williams (tennis): L'avevamo detto: in bocca al lupo a chi se la troverà di fronte, perché ne avrà veramente bisogno. Non c'è stato niente da fare, lo stato di grazia dell'americana è davvero incredibile: finale dominata contro la Sharapova, l'unica che sembrava in grado di poterla impensierire, un 6-0 6-1 che non ammette repliche. In totale, sono 17 i game persi in tutto il torneo dalla Williams, che è tornata ai livelli di qualche anno fa, quando insieme alla sorella Venus monopolizzava le finali degli Slam di tennis, trasformandole in sfide tutte in famiglia. Con l'oro conquistato oggi, Serena centra l'ultimo successo che le mancava ed entra ufficialmente nella leggenda del tennis mondiale, visto che l'unica tennista in grado di realizzare un simile en-plain di successi è stata Steffi Graf negli anni Ottanta. Una vera leggenda, complimenti davvero.
Oscar Pistorius (atletica): Si può entrare nella storia in mille modi, talvolta bisogna vincere titoli e gare e fare record su record, in altri casi invece basta solo partecipare. Questa mattina, a Pistorius è bastato essere al via delle batterie dei 400 metri per scrivere un nuovo, importante capitolo di sport. Privo di entrambe le gambe, che gli sono state amputate dal ginocchio in giù a nemmeno un anno per una malformazione, il sudafricano ha iniziato da tempo una lunga battaglia contro la IAAF per partecipare alle gare insieme ai normodotati. A Pechino 2008 non ci arrivò per non aver ottenuto i tempi minimi di qualificazione, stavolta invece il suo sogno è diventato realtà. Alla sua prima gara ha ottenuto un brillante secondo posto, che gli vale l'accesso in semifinale, ma soprattutto ha ricevuto l'ovazione e i complimenti di tutto lo stadio, per il coraggio e la tenacia dimostrata nell'inseguire il suo sogno. Comunque vada a finire, lui la sua Olimpiade l'ha già vinta.
Gregorio Paltrinieri (nuoto): Citazione di merito per questo ragazzo che a breve compirà 18 anni. Esploso nei recenti Europei di nuoto in Ungheria, dove ha conquistato l'argento negli 800 stile e l'oro nei 1500 stile, aveva ottenuto il pass olimpico, e già per questo aveva fatto molto. Poi, quanto tutti i suoi colleghi in vasca hanno inesorabilmente fallito, tutte le speranze azzurre di ottenere una medaglia ed evitare un clamoroso "zero" sono rimaste sulle sue giovani spalle. Ha concluso la finale dei 1500 metri al quinto posto, un po' condizionato da un problema alla spalla accusato in mattinata, ma non ha cercato alibi, si è preso le sue responsabilità e ha dato appuntamenti a tutti alle prossime occasioni, perché il futuro dovrà appartenere a lui e alla sua generazione. In una spedizione condizionata da polemiche, tante chiacchiere e pochissimi risultati, il suo sorriso e la sua voglia di divertirsi e competere nonostante tutto sono forse la fotografia più bella.
I PEGGIORI
Pau Gasol (basket): E' da anni il simbolo della Spagna vincente, uno dei cestisti europei più forti di tutti i tempi, due volte campione NBA con i Los Angeles Lakers e d'Europa con i suoi compagni iberici, e ha vinto anche i Mondiali del 2006 e un argento olimpico nel 2008. Su di lui sono riposte molte delle speranze di una squadra che, per il potenziale atletico a disposizione, sembra l'unica in grado di competere con Team USA per la medaglia d'oro. Purtroppo oggi il centro spagnolo si è reso protagonista in negativo nella sconfitta della sua Spagna contro la Russia: nell'ultimo minuto di gioco, con il punteggio in parità, prima ha lasciato solo Mozgov che è andato a schiacciare, poi ha mancato uno dei due liberi che probabilmente avrebbero mandato la gara al supplementare. Niente è perduto ovviamente, siamo solo al girone, ma così gli spagnoli rischiano seriamente di dover affrontare gli USA già nelle semifinali, compromettendo le speranze di ottenere l'oro. Pau e compagni sono chiamati ad una pronta reazione e a non commettere più errori, se vogliono tenere vivi i loro sogni di vittoria.
La squadra femminile (scherma): Nello sport che ci sta riservando le maggiori soddisfazioni, vale a dire la scherma, oggi è arrivata la prima vera delusione: le ragazze della spada, che già non avevano brillato molto nel singolare, sono state eliminate subito nella prova a squadra, abbandonando i sogni di ottenere una medaglia. Contro gli Stati Uniti, non proprio le avversarie più dure da affrontare, le nostre hanno iniziato abbastanza bene, poi hanno preso un parziale importante nella seconda parte dell'incontro, che non sono più riuscite a recuperare. Negativa soprattutto la prova di Nadia Del Carretto e Rossella Fiamingo, dominate dalle rispettive avversarie, con la sola Mara Navarria a cercare di tenere in piedi la sfida. Giornata conclusa con un deludente settimo posto, e con la sensazione che bisognerà lavorare parecchio per creare una squadra vincente e affiatata.
Francesca Dallapé (tuffi): Dopo la delusione per la medaglia persa di un soffio nei 3 metri sincro, la tuffatrice azzurra sperava di rifarsi nella gara individuale, anche se era la prima volta che vi prendeva parte in un'Olimpiade. Le eliminatorie sono state superate con discreta tranquillità, ma purtroppo nelle semifinali Francesca non è riuscita a migliorare le sue prestazioni, e ha concluso la gara con un amaro quindicesimo posto che le è valso l'eliminazione. Un vero peccato per lei, condizionata da un paio di tuffi non perfetti, soprattutto il secondo e il quarto, che le hanno impedito di ottenere i punti che sperava e l'hanno costretta a gareggiare sempre al limite per sperare di ottenere il dodicesimo posto, che invece non è arrivato. Mentre la sua compagna e amica Tania Cagnotto si presenterà in finale con il secondo posto parziale, a lei rimarrà solo l'opportunità di assistere e tifare dalle tribune, con la consapevolezza di aver perso definitivamente le speranze di una medaglia olimpica.
La squadra maschile (pallavolo): Non ci si lasci ingannare dal risultato finale e dalla grande rimonta italiana: andare sotto di due set contro l'Australia è una notizia tutt'altro che positiva per la formazione azzurra, perché la formazione avversaria era una delle più deboli del girone, e perdere punti contro squadre di basso livello non aiuta ad avere fiducia in vista delle partite a eliminazione diretta. I ragazzi di Berruto sono sembrati deconcentrati, troppo molli a inizio gara, poco incisivi in ricezione e imprecisi in attacco, mentre gli australiani si caricavano a ogni punto e strappavano i primi set con grinta e determinazione. Con le spalle al muro, gli italiani hanno iniziato finalmente a giocare e hanno ribaltato il risultato, vincendo un tie-break sofferto e tirando un gran sospiro di sollievo. La qualificazione al turno successivo non è in discussione, ma serve qualcosa di meglio per sperare di arrivare in zona medaglie, e i nostri avversari negli scontri a eliminazione diretta di sicuro non ci faranno regali.

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