giovedì 15 novembre 2012

CONSIDERAZIONI AZZURRE

Immagine tratta da calcio.excite.it
A voler guardare il bicchiere mezzo vuoto, è sufficiente dare un'occhiata ai numeri: quinta sconfitta consecutiva in partite amichevoli per l'Italia di Prandelli (terza consecutiva in casa), ed ennesima sfida casalinga senza vittorie contro la Francia, l'acerrima rivale che non battiamo tra le mura amiche da 50 anni (2-1 nel 1962, doppietta di Altafini). Difesa azzurra non perfetta, che ha subito gol in 11 delle 14 partite disputate in questo 2012, compresi gli Europei di giugno, segno che forse qualcosa va rivisto. Mancavano pedine importanti come Ogbonna e il ritrovato Ranocchia, il trio juventino Barzagli-Bonucci-Chiellini convince a tratti, i terzini sembrano il vero punto debole di questa retroguardia a 4 (forse si potrebbe ritentare la carta della difesa a 3 che tanto va di moda in questa serie A). L'attacco ha l'unica pecca di non riuscire a concretizzare al massimo le tante occasioni create, l'ultima amichevole con più di un gol segnato risale a un anno fa (Polonia-Italia del 2011, 0-2).
Detto questo, non possiamo fare a meno di ricordare che si tratta sempre di amichevoli, anche se di prestigio, e che nelle partite "importanti" l'Italia di Prandelli ha perso una sola volta, nella disgraziata finale degli Europei contro la Spagna, ottenendo 14 vittorie e 6 pareggi tra Qualificazioni agli Europei 2012, Europei e Qualificazioni ai Mondiali 2014. Il gioco tanto voluto dal c.t. continua a vedersi, la squadra azzurra è uscita battuta ma non ridimensionata da questa sfida, e anzi avrebbe meritato di ottenere almeno un pari viste le due traverse colpite e le occasioni create durante la partita. Soprattutto, questa squadra sta mettendo in mostra tanti giocatori giovani e di grande prospettiva, che fino a qualche anno fa avrebbero trovato spazio solo nell'Under 21. Verratti, alla prima da titolare in azzurro, ha fatto vedere buone cose nel primo tempo e ha denotato una grande personalità; deve migliorare ancora, è innegabile, ma ad appena vent'anni ha già i numeri per diventare un degno sostituto di Pirlo. Balotelli ed El Shaarawy si sono mossi bene insieme, il primo ha dimostrato di essere una punta completa che merita forse più spazio da titolare, il secondo ha timbrato la prima rete in maglia azzurra, brillando forse meno delle recenti gare con il Milan ma confermando i suoi numeri. In porta, Sirigu sta maturando in una squadra importante come il Paris Saint Germain, e un palcoscenico illustre come la Champions League servirà molto al ragazzo per confermarsi il primo sostituto del capitano Buffon, e il futuro titolare tra i pali azzurri.
In sintesi: basta con questi commenti da disfattisti, perdere una partita non fa mai piacere, figurarsi contro la Francia, ma non c'era nessuna posta in palio, e tutti sanno che l'Italia è una squadra che in amichevole si concede delle pause, ma quando inizia una competizione gioca sempre e solo per vincere. Lasciamo lavorare Prandelli, che in due anni ha già costruito un'identità di gioco e cerca sempre di ottenere il meglio dai ragazzi pur avendoli a disposizione solo per pochi giorni, visti i tantissimi impegni nei club. Se riesce a formare un gruppo completo, con la sua stessa visione del calcio e con la giusta convinzione tecnica e mentale, moduli e uomini diventeranno un problema secondario.
P.S. Tra le note negative ho dimenticato di segnalare i fischi contro l'inno francese, cancellati per fortuna dai numerosi applausi del resto del pubblico. Vogliamo smetterla una volta per tutte con questi comportamenti antisportivi e odiosi, che non hanno nulla a che fare con lo sport serio e con la vera rivalità?

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