mercoledì 9 luglio 2014

MONDIARIO DIA 28

Immagine tratta da ansa.it e modificata su befunky.com

Diario Mondiale. Giorno 28.
Io lo ricordo bene quel Mondiale. Era il 2014. Il Brasile ospitava il suo secondo Mondiale della storia dopo il 1950. Con lo scopo di dimenticare il celebre "Maracanazo", la sconfitta patita in casa dai rivali storici dell'Uruguay per 2-1 nella partita decisiva (non una finale, perchè era un girone). Quel Campionato del Mondo passò alla storia come la più grande delusione della storia calcistica carioca, perchè il Brasile era unanimemente favorito e considerato molto più forte dell'Uruguay. Ma perse, e fu proclamato lutto nazionale. Sul serio. E i vari Ademir, Zizinho e Jair passarono alla storia come quelli del Maracanazo.
Ebbene, nel 2014 il Brasile, in casa, voleva vincere e cancellare quell'onta subita. E tutta la Nazione ci credeva. Alla guida della Seleçao c'era Felipao Scolari, che un Mondiale l'aveva già vinto nel 2002 con la nazionale carioca. In campo Thiago Silva, David Luiz, Neymar.
Ma fecero il passo più lungo della gamba.
Molto più lungo, e la caduta fu rovinosa. 
Era il Brasile più debole della storia. Per davvero. Non un briciolo di fantasia, la generazione di piedi buoni brasiliani di colpo esaurita. A centrocampo avevano dei medianacci per giunta scarsini, come Paulinho, Fernandinho e Luiz Gustavo. In attacco, poi, una pena mai vista: Fred, Jo e Hulk. In tre fecero 1 gol in tutto il Mondiale.
Il Brasile passò il girone con qualche Aiutinho arbitrale, e con avversari sgonfi: due vittorie con Croazia e Camerun e pareggio con il Messico. Negli ottavi battè ai rigori il Cile, che prese una traversa al 120', e nei quarti superò la Colombia, che pagò l'inesperienza di trovarsi a una fase così avanzata della competizione, associata al giocare contro i padroni di casa.
Dunque la Seleçao arrivò in semifinale, perdendo anche i pezzi. Due tra i giocatori più forti, Thiago Silva e Neymar erano indisponibili, uno per squalifica e l'altro per infortunio.
Ma fecero l'errore di considerarsi più forti di quello che realmente erano. L'essere arrivati in semifinale era un miracolo. Si capì subito. Di fronte avevano una Germania solida, tecnica e offensiva.
Che Scolari pensò di sfidare con una sorta di sciagurato 4-2-4. E partendo a mille, all'arrembaggio. E dopo lo 0-1, ancor più arrembaggio, tutti avanti per riequilibrare la partita, come se non ci fosse un domani. Lancio lungo, triangolazioni e gol. Dei tedeschi. Per 5 volte in 25 minuti. Spettacolo surreale. Pianti sugli spalti. Giocatori che vagavano per il campo senza capire nulla. E la Germania ne ha approfittato. Sette volte. 1-7. 
Il Mineirazo. Umiliati. La più grande sconfitta della storia brasiliana. Non hanno avuto l'umiltà di riconoscere di essere più deboli, e difendersi in maniera organizzata. Sono andati tutti avanti, con veemenza. E si sono messi il cappio al collo. 
Fu il Mondiale dove l'Italia perse con il Costa Rica. 
Dove l'Olanda per vincere una partita ai rigori sostituì un portiere all'ultimo minuto dei supplementari.
Klose diventò con 16 gol il giocatore a segnare più gol nella fase finale di un Mondiale.
Fu il Mondiale in cui la Germania arrivò in finale da super favorita e... 
-vinse, dopo 24 anni. Prima europea a vincere un Mondiale nel continente americano.
-clamorosamente perse contro l'Olanda, che vinse così il suo primo Mondiale dopo 3 finali perse e a Robben venne dato il Pallone d'Oro.
-incontrò sulla propria strada Leo Messi, che si issò l'Argentina sulle spalle e vinse da solo la partita, dimostrando al Mondo di essere degno del paragone con Maradona.
Fu un Mondiale che passò alla storia. 
#Seleciao #Mineirazo #PesimoHorizonte

PS. Polpopol. Olanda-Argentina. Allora andiamo sulla strada della logica. L'Argentina ha incontrato solo squadre di basso livello. Non ha un gioco. Solo solisti. Una difesa inguardabile. Subirà Robben e i suoi contropiedi. Senza saper reagire. 3-0. Robben, Robben, Robben. E finale Germania-Olanda. Come nel '74.

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