domenica 22 aprile 2012

GIOVANI, BRAVI E VINCENTI - PARTE SECONDA


Li avevamo lasciati l'anno scorso con il Meisterschale, il trofeo dei campioni di Germania, e fiumi di birra per festeggiare il loro incredibile successo; li ritroviamo quest'anno nella stessa, identica situazione, nonostante lo scetticismo di molti e le difficoltà incontrate a inizio stagione. I ragazzi terribili del Borussia Dortmund hanno colpito ancora, sono riusciti a confermarsi campioni nazionali per il secondo anno consecutivo, e l'hanno fatto con pieno merito, mostrando quel gioco piacevole ed efficace che è ormai diventato un marchio di fabbrica della squadra di Jurgen Klopp.
Eppure, la prima parte di stagione non era sembrata all'altezza dell'anno passato: dopo la sconfitta ai rigori in Supercoppa contro lo Schalke, il Dortmund aveva perso tre delle prime sei partite di Bundesliga che aveva disputato, e in Champions League aveva profondamente deluso, finendo quarto nel suo girone e lasciando prematuramente l'Europa calcistica. Poi però, i ragazzi terribili di Klopp si sono ritrovati, e hanno inanellato l'incredibile serie di ventisei partite consecutive senza sconfitte, riconquistando la vetta della classifica e conquistando ieri la matematica certezza del titolo, grazie al 2-0 contro l'altro Borussia, quello di Monchengladbach, che ha permesso di conservare 8 punti di vantaggio sul Bayern Munchen a 2 giornate dal termine. Fondamentali per la svolta della stagione sono state proprio le due sfide contro i temutissimi bavaresi, da molti considerati i favoriti per il titolo, soprattutto il confronto di andata: la vittoria dei gialloneri all'Allianz Arena di Monaco grazie ad uno dei suoi talenti migliori, Mario Gotze, ha ridato speranze al Dortmund e ha riaperto completamente il torneo; nella gara di ritorno, poi, il gol di Lewandowski e il rigore sbagliato da Robben hanno permesso al Borussia di staccare gli avversari in maniera significativa, chiudendo definitivamente la corsa al titolo.
Una conferma importante non solo per la squadra, ma per il credo calcistico di Klopp e della società, che negli ultimi anni hanno lavorato tantissimo sui giovani, costruendo una squadra dall'età media bassissima ma ricca di talento e di carattere. La maggior parte dei giocatori è nata tra il 1988 e il 1989 (Subotic, Hummels, Schmelzer, Grosskreutz, Sven Bender, Kagawa, Lewandowski), con l'eccezione del vero talento della squadra, il centrocampista Mario Gotze, classe 1992; molti di questi ragazzi provengono dal vivaio del club, e gli altri sono stati acquistati a prezzo bassissimo quando erano dei perfetti sconosciuti. L'oculatezza e l'attenzione al bilancio e ai giovani talenti è dimostrata anche dal mercato dell'ultima estate: dopo aver ceduto uno dei suoi centrocampisti migliori, Nuri Sahin, al Real Madrid, il Dortmund ha reinvestito subito i soldi ottenuti in due giocatori molto interessanti, Perisic e Gundogan, rispettivamente di 22 e 21 anni. Una bella lezione insomma, quella di Klopp, a tutti i critici che sostengono da sempre che con i giovani si può giocare un buon calcio ma difficilmente si riesce a vincere.
Ora il club tedesco può concentrarsi sulla finale di Coppa di Germania, nella quale affronterà ancora una volta il Bayern Munchen, per centrare così una doppietta da sogno, e poi passare l'estate a programmare la nuova stagione, con l'obbiettivo di fare meglio in Europa, unica vera delusione di quest'anno. Sarà difficile tenere tutti i giovani talenti che si sono messi in mostra nelle ultime stagioni e hanno attirato più di un club europeo, ma anche in caso di partenze eccellenti, a Dortmund sono tranquilli: Klopp e i suoi riusciranno sempre a trovare rimpiazzi adeguati per mantenere la squadra ad alti livelli.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?