martedì 10 aprile 2012

USA E (PRO)GETTA?


E' un Luis Enrique deciso e che fa scudo ai propri giocatori, quello che si è presentato alla conferenza stampa pre Roma-Udinese.
Ergendosi da parafulmine per l' ennesima volta contro una stampa capitolina sempre pronta a creare bufere attorno alla squadra e sempre pronta a far trapelare ogni dissidio interno alla spogliatoio giallorosso, si è dichiarato unico colpevole dell' incostanza di rendimento della sua Roma.
La stampa romana non protegge i giocatori, è troppo esigente con una squadra che si sta rinnovando, attraverso giovani che non conoscono ancora bene il campionato italiano, e che ovviamente faticano a sostenere una pressione come quella che si crea attorno alla Roma.
Bisogna dar tempo a Luis Enrique, che sì farà i suoi errori, ma ha mostrato idee concrete e sprazzi di bel gioco. La tappa successiva per l' allenatore di Gijon, sarà rendere la squadra non senatori-dipendente. Infatti gli ultimi tonfi clamorosi, quello di Bergamo con l' Atalanta e quello di Lecce, sono arrivati appena la Roma era orfana rispettivamente di De Rossi (per dissidi col mister) e di Totti (per infortunio).
Evidentemente il progetto di Luis Enrique ha bisogno di una correzione, in fase difensiva è deficitario, due difensori centrali più De Rossi per contenere il contropiede avversario sono troppo pochi, a meno che essi non siano formidabili, come i Nesta e Cannavaro della Nazionale di qualche tempo fa. 
Devono essere veloci, affiatati, concentrati e con un ottimo senso della posizione.
Juan e Burdisso prima ed Heinze e Kjaer poi, non hanno assolutamente risposto a questi requisiti.
Inoltre ci vuole un' attenzione particolare ai calci piazzati e soprattutto ai calci d' angolo, altro tallone d' Achille dei giallorossi.
E la fase offensiva dovrà essere più veloce e più incisiva, ma questo si otterrà soprattutto con la conoscenza tra i calciatori stessi e con il tempo.
E il futuro potrà essere dalla parte di Luis Enrique, che comunque ha 42 anni, di Lamela (20), di Bojan (21), Josè Angel (22), Pjanic (22), Borini (21), Viviani (20), che comunque hanno fatto vedere ottime cose per la loro età. Ed alcuni di loro come Lamela, Bojan, Pjanic e Borini potranno essere dei crack futuri senza ombra di dubbio.
In Italia si parla tanto che non si punta sui giovani,ed appena una squadra lo fa, con scontati risultati altalenanti, non si fa che sparargli addosso.
La Roma è in corsa per un piazzamento europeo, è davanti all' Inter, che partiva per vincere.
E' a 1 punto dal Napoli. La stagione è più che buona, e un piazzamento anche in Europa League sarebbe un ottimo risultato. 
Ci vuole pazienza, le basi ci sono, il gioco c'è. Serve tranquillità, ciò che spesso a Roma è mancato, e dar tempo all' allenatore, senza chiederne le dimissioni ad ogni rovescio.
Serve tempo per verificare se questo progetto made-in-Usa non sia un altro progetto usa-e-getta Italian style.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?