mercoledì 11 aprile 2012

Il milan (C)i crede ancora


Una provinciale inusuale contro la regina delle provinciali. Milan – Chievo può essere descritta così. Un Milan con poca gamba ma con tanta rabbia dentro e forza mentale, aiutato da una buona dose di fortuna, riesce a portare a casa i tre punti e ritorna,almeno per 24 ore, in testa al campionato. La partita del Milan dura 8 minuti. Dopo 480 secondi,  un siluro da 30 metri di Muntari coglie di sorpresa l’ottimo Sorrentino, che vede partire tardi il tiro e gonfia la rete clivense.  Il resto sono un misto di saga di errori a centrocampo, colpevoli campo e pioggia a tratti copiosa, un paio di azioni pericolose degli uomini di Di Carlo che impensieriscono  la difesa rossonera che sfoggia un’ottima prova e un paio di fuorigioco chiamati in maniera impeccabile dai collaboratori di Valeri. E il Milan? Come dicevamo, senza gamba, per lunghi tratti spento si affida ai contropiedi senza sfruttarli al meglio. Una squadra piena di assenze, con tanti esordi dal primo minuto ed esordi in assoluto in stagione.  La formazione iniziale sembra quella di un triangolare ai primi di Agosto. Dell’11 ideale di Allegri di questa stagione sono fuori 7 titolari: Abate, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Aquilani,Boateng, Cassano.  Dei 4 che completerebbero la formazione tipo, scesi in campo contro il Chievo, Abbiati  accusa un problema al dito di un piede fin dalle prime battute di gioco, Nesta sembra in debito di ossigeno dopo 15 minuti di gara, Nocerino tira la carretta da mesi senza sosta ed Ibra, sembra l’Ibra stile Europa.
I sostituti dei titolarissimi, per chiamarli alla Mazzarri, hanno pochissimi minuti e presenze. In difesa c’è l’esordio in campionato del 20enne, proveniente dal settore giovanile, De Sciglio. Il canterano di Milanello, comunque, è l’ultima scelta sulla fascia destra dietro il titolare Abate e i vari Zambrotta ( dirottato spesso a  sinistra) Antonini e Bonera.  Centrale a far coppia con Nesta gioca per la prima volta in stagione, Mario Yepes. Anche lui, ultima scelta dietro  Thiago Silva, Mexes e l’ottimo Bonera degli ultimi tempi. A sinistra, il più presente tra i primi due, Zambrotta, pur sempre terza scelta dietro Antonini e l’ultimo acquisto di Gennaio Mesbah.  Nella zona nevralgica del campo, perno davanti la difesa gioca Muntari, in quel ruolo ultima scelta dietro Van Bommel ( infortunato) e Ambrosini ( squalificato ). Il centro destra è presieduto da Gattuso, esordio dal primo minuto nel 2012 dopo sette mesi di inattività. Senza infortunio comunque, la sua stagione sarebbe stata da comprimario dietro Aquilani in quel ruolo. Trequartista di turno l’eterno Clarence Seedorf. Negli ultimi anni ci ha abituato a delle prestazioni superlative, ma quando non è in partita e contro il Chievo non lo è, dalle sue cadono fischi e passaggi sbagliati, oltre che tanta pioggia. La sua stagione doveva essere di ottima riserva ed esperienza messa al servizio degli altri. Il suo tempo, per Allegri, è andato, ed era destinato a terza scelta dietro Boateng ed Emanuelson.
In attacco in tandem con l’intoccabile Ibra, Allegri stravedeva per Fantantonio. Prima del fattaccio di Ottobre, Cassano regalava assist e magie insieme allo svedese. Era lui il titolare. Dietro Pato e Robinho. Quel Robinho che anche contro il Chievo ha mostrato la sua carta d’identità: giocoliere ma poco incisivo. Emblematica la sua azione, l’unica del Milan, quando salta con una doppio passo ubriacante il difensore e sbaglia da due metri un gol praticamente fatto sparando contro il portiere Sorrentino.
Un Milan C, con tante seconde e terze linee in campo, incerottato e scarico fisicamente riesce a vincere. Da provinciale a casa della provinciale per eccellenza. La squadra dal rendimento più alto in trasferta, si gode nuovamente, almeno per un giorno, la vetta del campionato. Avrà modo per ricaricare le batterie, sabato si rigioca. Comunque vada a finire Juve Lazio, ci saranno altre 6 partite e 18 punti per credere nello scudetto.

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