venerdì 6 aprile 2012

IMPARIAMO E BASTA



9 Maggio, Bucarest, finale di Europa League. 19 Maggio, Monaco di Baviera, finale Champions League. Pronostico? En plein spagnolo. Una tra Valencia e Atletico Madrid sarà in Romania ed è molto probabile che la sfidante possa essere l’Athletic  di Bilbao, Sporting di Lisbona permettendo. In Champions la percentuale che la sfida per il trono d’Europa possa giocarsi tra Real Madrid e Barcellona è altissima. Record su record battuti da una nazione, la Spagna che da più di un lustro insegna calcio per gli stadi di tutto il mondo. Prima nazione ad avere una finale di Champions tutta in casa (Real Madrid - Valencia nel 2000) e prima ad avere 3 semifinaliste su 4 nella massima competizione europea (sempre nel 2000, Barcellona in più). E se quest’anno a vincere saranno le due squadre di Madrid nelle due competizioni europee, sarà un altro record.
Negli anni 90 eravamo noi italiani a dominare i palcoscenici internazionali. Ora impariamo e basta.
Dal tennis, al ciclismo, dal Motomondiale al Basket,la Spagna domina.
Nel calcio insegna ma non impara nessuno. Nemmeno i petroldollari inglesi riescono ad avvicinarsi al loro modello. Quest’anno la debacle inglese, se non fosse per il Chelsea (vittima di turno del Barcellona) sarebbe simile a quella italiana. Non parliamo di ranking. Si rischia seriamente di essere scavalcati dalla Francia e addirittura dal Portogallo se il trend degli ultimi due anni, dovesse continuare per un altro paio di stagioni.  Scuole calcio all’avanguardia, stadi di proprietà, merchandising senza eguali nel mondo, fatturati da capogiro. Macchina perfetta.
Real Madrid e Barcellona (840 milioni di euro )fatturano quanto Milan,Juventus,Inter,Roma e Napoli messe insieme(860 milioni circa). In Italia si respira grazie alle televisioni. La Spagna e le squadre spagnole vendono il loro nome per il pianeta. In Italia a Luglio, tra processi e scandali, si litiga per dividersi gli ultimi spiccioli che Sky e Mediaset mettono a disposizione. In Spagna si vendono magliette fin dai primi giorni di mercato. Certo, le tournee americane le fanno anche loro, incassando però il doppio rispetto alle nostre squadre. Ma non sono solo i soldi a fare la differenza. Il Barcellona si appresta a scrivere un’altra pagina della storia del calcio, con una squadra composta da 9 giocatori su 11 cresciuti nel proprio settore giovanile. Nell’ultima sfida di coppa contro il Milan ha schierato gli “stranieri” Dani Alves e Mascherano. In Europa League l’Athletic Bilbao è completamente composta da giocatori provenienti dal settore giovanile e dalla “sua” terra, per esaltare il loro essere baschi. Ed insieme a Real, Barcellona e l’Osasuna, è una squadra ad azionariato popolare. Da noi, presumibilmente non si conosce nemmeno il significato del termine. In Spagna le partite di coppa vengono affrontate mandando in campo le riserve la domenica precedente. In Italia, avviene il contrario.  
Capitolo stadi di proprietà. Nel vecchio continente va per la maggiore. Da noi, se non fosse per la Juve, probabilmente saremmo l’unica nazione in Europa a non averne nemmeno uno. Ma se Galliani e Moratti non vogliono abbandonare San Siro per motivi storici, se Cellino deve scappare a Trieste per smuovere qualcosa tra le istituzione ma anche perché lo stadio cade a pezzi, se l’unica squadra ad aver fatto il passo decisivo è stata la Juve e che forse deve ringraziare calciopoli (questa è cattiva e difficile da capire), siamo messi decisamente male. E se non riusciamo a convincere ad affidarci l’organizzazione di avvenimenti sportivi (europei) o non abbiamo nemmeno il coraggio di provarci, anche per via della crisi (olimpiadi) siamo all’anno zero. I nostri stadi sono rimasti ad Italia 90. Con qualche restyling qua e la, giusto per non vederli crollare. Ad oggi nessuno stadio in Italia può ospitare la finale di Champions e se le cose non cambiano, riusciremo a respirare una finale europea solo nel 2014, Juventus Stadium di Torino,sede della finale di Europa League.
Sarà ancora egemonia spagnola? Per ora ammiriamo, impariamo e basta

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?