sabato 28 aprile 2012

UNO SGUARDO AI PLAYOFF NBA

Foto presa dal sito abasketballjones.com

In America, quando si parla di basket si sostiene da sempre, parafrasando un noto modo di dire: quello che succede durante la regular season rimane nella regular season. In poche parole, quando la stagione NBA finisce e iniziano i playoff, tutto ciò che è avvenuto durante l'anno passa in secondo piano, ed inizia una specie di nuovo campionato. Infatti, non sempre la squadra che ha collezionato il maggior numero di vittorie ed ha il vantaggio del campo riesce alla fine a conquistare il tanto desiderato anello dei campioni; l'anno scorso, tanto per fare un esempio, i San Antonio Spurs erano la prima squadra della Western Conference, ma nonostante questo sono stati eliminati al primo turno dai Memphis Grizzlies, che partivano dall'ottavo posto. Alla luce di queste brevi considerazioni, proviamo a tirare un po' le somme e a fare un pronostico per questi playoff 2012.
Eastern Conference: la parte di tabellone più semplice sulla carta. A Est comandano due squadre su tutte, i Chicago Bulls e i Miami Heat, che infatti sono arrivate prima e seconda nella classifica generale. I Bulls hanno il miglior record in assoluto, hanno imparato a fare a meno per molte partite del suo leader Derrick Rose e giocano ottimamente in difesa, ma dipendono tanto dal comportamento del suo campione e dal suo stato di forma. Viceversa, Miami ha fondato la sua forza sui Big Three (Lebron James, Dwayne Wade e Chris Bosh) e la loro fame di vittoria può essere determinante, soprattutto quella King James, che da troppo tempo cerca di ottenere il titolo; tuttavia, l'organico continua a non convincere del tutto, e manca ancora un vero gioco offensivo di squadra. Terza forza sono i Boston Celtics, che nonostante una rosa meno competitiva delle scorse stagioni conservano l'orgoglio e l'esperienza dei loro campioni, anche se le carenze fisiche possono pesare molto nei playoff; viceversa, gli Indiana Pacers sono una squadra giovane e atletica, ma non sembrano disporre di un giocatore in grado di fare la differenza quando la palla scotta e si decidono le partite. Per quanto riguarda le altre squadre, gli Atlanta Hawks e i Philadelphia 76ers sono buone squadre ma non sembrano in grado di impensierire seriamente le altre rivali, mentre gli Orlando Magic hanno perso il loro leader Dwight Howard per infortunio, e la sua assenza pesa come un macigno su qualsiasi speranza di titolo. Meritano un discorso a parte i New York Knicks, che si presentano da sfavoriti ma hanno una squadra imprevedibile e ricca di talento e vengono da una città che vive di basket, quindi attenzione a sottovalutarli: se trovano i giusti equilibri, possono giocarsela con tutti.
Western Conference: la parte di tabellone che ha sempre riservato più sorprese, e in cui regna un maggiore equilibrio. I più forti sono sulla carta i San Antonio Spurs, miglior squadra dell'Ovest, e gli Oklahoma City Thunders. La formazione texana, oltre ai tre esperti fenomeni Duncan, Parker e Ginobili, ha dimostrato di avere un ottimo sistema di gioco e una rosa molto ampia, e rispetto allo scorso anno mostra una condizione atletica ottima; viceversa, i Thunder sono una squadra giovane ed estremamente atletica, che ha migliorato la difesa e ha più esperienza della precedente stagione, ma forse si regge troppo sulle giocate del duo Durant-Westbrook. Altra pretendente temibile, se non altro per il nome, i Los Angeles Lakers, che hanno la miglior coppia di lunghi dell'NBA e un fenomeno come Kobe Bryant, sempre in grado di fare la differenza nonostante l'aumentare degli anni e una squadra che non sembra all'altezza. Anche gli altri team, sebbene inferiori sulla carta, non vanno presi sottogamba: i Los Angeles Clippers hanno ottimi giocatori, su tutti Blake Griffin e Chris Paul, e con loro al massimo possono dire la loro in ogni scontro; i Dallas Mavericks, campioni uscenti, sono più deboli dell'anno scorso ma hanno ancora campioni che sanno essere decisivi quando conta; i Denver Nuggets sono ricchi di buoni talenti offensivi, tra cui il nostro Danilo Gallinari, anche se sembrano mancare di un giocatore davvero risolutivo; i Memphis Grizzlies hanno un ottimo gruppo e giocano un bel basket, e già negli scorsi playoff hanno dimostrato di poter affrontare chiunque a viso aperto. Un gradino sotto le altre ci sono probabilmente gli Utah Jazz, squadra giovane e di buone prospettive ma che non sembra attrezzata per affrontare i team rivali.
Pronostico: a Est la finale più prevedibile è quella tra Chicago e Miami, con questi ultimi leggermente favoriti. I Boston Celtics forse sono gli unici veri outsider, le altre squadre possono accontentarsi al massimo di passare il Primo Turno; possibile sorpresa, come detto, i Knicks, ma affrontano Miami e in stagione hanno sempre perso nettamente contro di loro. A Ovest, San Antonio e Oklahoma sembrano le favorite, ma occhio all'orgoglio di Lakers e Mavericks e alla vincente di Memphis-Clippers, perché mai come in questo caso ogni pronostico potrebbe essere completamente smentito dal campo. Nella lotta al titolo di campione, la favorita assoluta rimane secondo me Miami, anche se con squadre come San Antonio e Oklahoma e contro la stessa Chicago ha dimostrato di soffrire molto, e già l'anno scorso è stata tradita dalle sue stelle nel momento decisivo. Tuttavia, come detto in apertura, le chiacchiere stanno a zero quando si tratta di playoff NBA, per cui accomodiamoci in poltrona e prepariamoci allo spettacolo e alle sorprese, e che vincano i migliori!

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