sabato 2 giugno 2012

GRAZIE DI TUTTO, ZDENEK!

Immagine tratta da sport.sky.it

Quest'oggi, all'Adriatico di Pescara, si chiuderà ufficialmente una grande avventura, breve e anche per questo indimenticabile. Si chiuderà un'annata da sogno per una città che da tanti anni aspettava di respirare nuovamente aria di grande calcio, di serie A. Si chiuderà il fantastico sodalizio tra il Pescara e il suo attuale allenatore, Zdenek Zeman, che dopo 19 anni ha riportato la squadra nel massimo campionato italiano, e l'ha fatto regalando gol e spettacolo agli spettatori abruzzesi.
Il boemo e i suoi ragazzi terribili si presentavano ai nastri di partenza della serie B 2012 come una formazione in grado certamente di divertire e regalare bel calcio, ma nessuno avrebbe mai immaginato che la loro si sarebbe presto trasformata in una cavalcata trionfale verso la promozione. Anche perché l'organico a disposizione di Zeman non sembrava certamente in grado di competere con le altre squadre, più organizzate e dichiaratamente costruite per ottenere la serie A, come Torino, Padova, Sampdoria e Brescia. C'era una base di calciatori rimasti dopo la scorsa stagione (Sansovini, Soddimo, Cascione, Gessa, Zanon, Verratti), a cui sono stati aggiunti giovani interessanti, in prestito da grandi club perché facciano esperienza; come i difensori Brosco e Romagnoli, cresciuti nella Roma e nel Milan, l'ivoriano Kone, centrocampista proveniente dall'Atalanta, e soprattutto gli attaccanti Immobile e Insigne, rispettivamente scuola Juve e Napoli. Oltre a loro, sono arrivati anche alcuni giocatori d'esperienza, come il portiere Anania, prima riserva ma poi titolare inamovibile, e il difensore Bocchetti, centrale solido e affidabile.
Con questa rosa, la stagione del Pescara è iniziata in modo un po' altalenante, con belle vittorie interne alternate a sconfitte in trasferta, anche se presto la squadra ha dato maggiore continuità ai suoi risultati, tanto da chiudere il girone di andata al quarto posto, a soli tre punti dal Torino capolista. A gennaio, il mercato ha portato all'Adriatico due nuovi centrocampisti, il danese Nielsen e l'esterno romano Caprari, che hanno aggiunto quantità e qualità in mezzo al campo, consentendo al tecnico di provare nuove soluzioni. Nel girone di ritorno, molti pensavano che il Pescara sarebbe calato, ma i ragazzi di Zeman hanno chiarito subito che non sarebbe stato così: alla venticinquesima giornata, gli abruzzesi hanno guadagnato addirittura il primo posto in classifica, alternandosi poi con il Torino nelle successive partite. Tra marzo e aprile, è arrivato il periodo più difficile della stagione, con un pareggio e 4 sconfitte consecutive, l'ultima il giorno della tragica scomparsa di Morosini. Sembrava arrivato il calo che tutti aspettavano, invece il Pescara ha saputo trovare nuove energie ed è ripartito alla grande: escludendo il recupero con il Livorno, la squadra ha vinto le ultime 7 partite di campionato, battendo avversarie quotate come Padova (0-6 in trasferta), Torino (2-0 all'Adriatico) e Sampdoria (1-3 a Genova, nella partita che ha sancito la promozione) e riconquistando il primo, meritatissimo posto in classifica, e con esso la serie A. 
I numeri finali parlano chiaro: 26 vittorie, appena 5 pareggi e ben 90 gol fatti, con i soli Immobile (capocannoniere), Insigne e Sansovini che hanno segnato più di tutte le altre squadre di B. La difesa, storico tallone d'Achille delle squadre di Zeman, ha subito molto, ma nelle ultime e decisive partite il passivo si è ridotto a soli 3 gol, e anche questo ha contribuito molto alla promozione e al successo finale. Oggi, come detto, il ciclo del boemo giunge purtroppo alla sua conclusione: benché molti sperassero nella sua permanenza anche in A, l'allenatore ha deciso di tornare ad un suo vecchio amore, la Roma. Un duro colpo per i tifosi abruzzesi, che però non smetteranno mai di ringraziarlo e di ricordare con gioia questa magnifica stagione, in cui il Pescara ha mostrato bel calcio in tutti gli stadi d'Italia e ha dimostrato a tutti che non sempre c'è bisogno di spese folli e campioni importanti per diventare grandi ed entrare nella leggenda.

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