venerdì 15 giugno 2012

OCCHI ITALIANI


Immagine tratta da sportmediaset.it e modificata su cartoonize.net

Mi scorrono davanti le immagini del Mondiale 2006: gli occhi della gara della vita di Grosso che tira il rigore decisivo, lo sguardo sereno e rassicurante del Capitano Cannavarogli occhi della tigre affamati di successo di Materazzi.
Bastano questi 3 fermo immagine per capire che non ci siamo.
Con quegli occhi, quella grinta, quella determinazione si vince, si è uniti, si fa venire la pelle d' oca a chi aspetta in trepidazione davanti al televisore.
Ancor prima di moduli, età, esperienza. E' la grinta, la gestione mentale delle situazioni in campo, la preparazione e l' entusiasmo di vivere l'esperienza di un Campionato Europeo.
Il viso a fine partita di Chiellini era terrorizzato, i suoi occhi sbarrati di imbarazzo. E' stato un errore, ci può stare, ma non possiamo abbatterci. Bisogna aver fame, voglia di stupire, di lottare, di pressare alti. Nessuna paura.
2 punti in 2 partite. Ora a cosa serve la paura, bisogna mangiarsi il campo, gli avversari, le avversità. Serve schierarsi timidini con 5 difensori? 
Chi ha paura stia in panca. Solo Buffon e Pirlo hanno gli occhi giusti, gli altri hanno paura di sbagliare, si sentono inferiori. Ma non lo sono, il Mondiale 2006 è stato il Mondiale di Zaccardo e Perrotta titolari, sguardi seri, visi sereni e determinati. Zaccardo fa autogol, ma poi non ha paura. Bisogna ripartire da giocatori spensierati, volenterosi di dimostrare tutto. Dai Diamanti, Giovinco, ma anche Borini o Nocerino, o persino Abate. Devono giocare ogni match come la partita della vita. E allora via: 4 difensori 3 centrocampisti, un uomo di raccordo tra centrocampo e attacco, una seconda punta ed una prima punta. Non serve andare ad affrontare gli irlandesi timorosi, con il 5-3-2 e la paura del biscottone 2-2 tra Spagna e Croazia.
O magari giocarsela ripresentando pure giocatori fuori ruolo: De Rossi al centro della difesa, Giaccherini terzino sinistro, Maggio timido e castrato nelle discese, un Thiago Motta nè carne nè pesce.
Basta. E basta questo Balotelli. E' bravino, ma è di un' indolenza unica, occhi da arrogante che ancora non può permettersi, delle volte si ferma o tira da fermo aspettando troppo, come se non dovesse dimostrare nulla. E' una riserva del Manchester City, si svegli, non può cullarsi nell' essere potenzialmente fortissimo. Che si guardi una videocassetta di Bobo Vieri. Brutto, grezzo, ingobbito, ma terribilmente efficace. Con gli occhi di un 18enne che deve marcare ancora la prima segnatura in carriera. Sempre.
Bastano delle videocassette, bastano le immagini. Immagini di ragazzi senza paura che han fatto la storia di vittorie, finali e cocenti delusioni della Nazionale degli ultimi anni. Perchè quando Baggio o Di Biagio sbagliavano i rigori, o Delvecchio bucava Barthez agli Europei, eravamo tutti orgogliosi di loro, perchè avevano dato il massimo, e lo leggevamo dalla disperazione nei loro occhi.
Si chiudano gli occhi, si lascino scorrere nella mente quelle immagini, e si vada in campo con l' Irlanda, con coraggio e senza preoccuparsi di Spagna-Croazia, giocando con il coltello tra i denti senza fermarsi un secondo.
Per renderci tutti orgogliosi, biscotti o non biscotti, con gli occhi fieri su quell' azzurro vivo, ancora una volta.

1 commento:

  1. dal 2006 a oggi sono cambiati oltre i giocatori anche gli ingaggi percio tutti a casa presto.....devono andare in vacanza....

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